Punti di interesse

Molte sono le tappe che toccheremo durante il nostro tour circolare. Eccone alcune esempi.

Orvieto

Orvieto sorge su una rupe di tufo (ignimbrite di Orvieto - Bagnoregio), tra i 280 (Piazza Cahen) - 325 (S. Francesco) m s.l.m., che domina la valle del fiume Paglia, affluente di destra del Tevere e che proprio sotto la città riceve da sinistra il Chiani, la Chiana Romana proveniente dalla Valdichiana. Questa enorme mesa tufacea, che si erge dai venti ai cinquanta metri dal piano della campagna, si deve al collasso di ground sourge (nubi e valanghe ardenti) dall'attività quaternaria dei vulcani del sistema Volsinio, relitto nella caldera che ospita il lago vulcanico maggiore d'Europa, quello di Bolsena.

Panorama su Civita di Bagnoregio

Si trova nella valle dei calanchi, un'area situata tra il lago di Bolsena ad ovest e la valle del Tevere ad est, nel comune di Bagnoregio. È costituita da due valli principali: il Fossato del Rio Torbido e il Fossato del Rio Chiaro. In origine questi luoghi dovevano essere più dolci e accessibili ed erano attraversati da un'antica strada che collegava la valle del Tevere al Lago di Bolsena. La morfologia di quest'area è stata provocata dall'erosione e dalle frane. Il territorio è costituito da due formazioni distinte per cronologia e tipo. Quella più antica è quella argillosa, di origine marina e costituisce lo strato di base, particolarmente soggetto all'erosione. Gli strati superiori sono invece formati da materiale tufaceo e lavico. La veloce erosione è dovuta all'opera dei torrenti, agli agenti atmosferici, ma anche al disboscamento. Abitata da sole 8 persone (al 2018) e situata in posizione isolata, Civita è raggiungibile solo attraverso un ponte pedonale in cemento armato costruito nel 1965.

Il ponte può essere percorso soltanto a piedi quindi non entreremo nel paese, ma lo ammireremo da ben due punti panoramici

Lago di Bolsena

Il lago di Bolsena (in latino: Lacus Volsiniensis / Lacus Volsinii) è un lago dell'Italia centrale, posto nell'alto Lazio, nella parte settentrionale della provincia di Viterbo (Alta Tuscia). Formatosi oltre 300 000 anni fa in seguito al collasso calderico di alcuni vulcani del complesso dei monti Volsini che ha accompagnato lo sprofondamento vulcano-tettonico dell'area, è lambito per una parte considerevole dalla strada consolare Cassia, a pochi chilometri dal monte Amiata, ed è il lago di origine vulcanica più grande d'Europa. Ha una forma ovale, tipica per la sua origine, due isole e un fiume emissario, un'area totale di 113,5 km² (quinto in Italia), si trova a 305 m s.l.m., una profondità massima di 151 m nel punto di coordinate 42.596833 N, 11.933000 E e una profondità media di 81 m.

Marta

Il paese di Marta si trova ad un'altitudine di 315 metri sul livello del mare, circondato dalla catena dei monti Volsini, la quale si snoda tutta intorno al lago con un picco di 690 metri s.l.m. nel Poggio del Torrone fra i comuni di Bolsena e Castel Giorgio. Fortunatamente le aree dei rilievi che circondano il paese sono state solo in parte usate per l'agricoltura, e quindi si possono ancora ammirare colline dal colore verde scuro ove sono presenti dei boschi. Il paese è situato alle pendici del Monte di Marta (424 m s.l.m., di origine vulcanica), sotto il quale sorge il Santuario della Madonna del Monte. Il territorio è generalmente ricco di vegetazione, con dei boschi, ove si possono incontrare istrici, ricci, volpi, tassi e talpe, non escludendo l'incontro pure con qualche cinghiale, scoiattolo o faina. Fanno parte del territorio comunale l'isola Martana, sul lago di Bolsena, che dista dal centro abitato circa 2 km, e il tratto iniziale del fiume Marta.

Capodimonte

Il paese è situato su un promontorio del lago di Bolsena, formatosi oltre 300.000 anni fa in seguito al collasso calderico di alcuni vulcani appartenenti alla catena dei monti Volsini, e occupato fin dall'età del bronzo. Il paese è dominato dalla Rocca Farnese. Una lunga spiaggia di sabbia vulcanica, affiancata da giardinetti all'italiana costituisce uno dei punti più caratteristici di Capodimonte. Nel territorio di Capodimonte rientrano il grande centro protostorico ed etrusco di Bisenzo nonché l'isola Bisentina.

Lago di Mezzano

Il lago di Mezzano (in Latino: Lacus Statoniensis[1]) è un piccolo lago dell'Italia centrale, di origine vulcanica, formatosi circa 400.000 anni or sono. Il lago ha una forma rotondeggiante, tipica per la sua origine, e possiede un fiume emissario, il fiume Olpeta, a sua volta affluente del Fiora. Ha un'area totale di 47,50 ha, un perimetro di 2.516 m, e si trova a 452 m s.l.m. Il lago si trova nel territorio del Comune di Valentano (VT), anche se il centro più vicino è quello di Latera, il cui territorio comunale è situato a breve distanza[2] La campagna della Soprintendenza per i Beni archeologici dell'Etruria Meridionale ha avuto una vasta eco per la quantità di reperti venuti alla luce. Molti di questi sono conservati nel Museo della preistoria della Tuscia e della Rocca Farnese in Valentano. Nel 2005 il lago di Mezzano è stato proposto come sito di interesse comunitario

Grotte di Castro

La città di Grotte di Castro è posizionata sulla parte settentrionale dell'orlo dell'antico cono vulcanico, appartenente alla catena dei monti Volsini che, in seguito al collasso calderico, avrebbe originato oltre 300.000 anni fa, il Lago di Bolsena. n epoca etrusca, su una collina lungo la strada che collega il paese al lago di Bolsena sorge una città di discreta importanza identificata per lungo tempo col nome di Tiro mentre oggi viene genericamente indicata col nome di Civita di Grotte di Castro, non conoscendo il suo antico nome etrusco. La cittadina posta al confine fra i territori di Vulci e Volsinii dominava la sponda nord del lago e fu conquistata dai Romani fra il IV e il III secolo a.C. Nell'VIII secolo d.C. l'antica Civita fu distrutta dai Longobardi: la distruzione fu così feroce che una vicina località ancora oggi si chiama "valle muje" ovvero "valle degli urli" che secondo la tradizione sarebbero proprio le grida di terrore pronunciate dagli abitanti di Civita mentre venivano uccisi. I superstiti si rifugiarono in località nei dintorni ritenute più sicure fondando così gli odierni centri abitati di Gradoli, San Lorenzo e appunto Grotte. Il nome dell'abitato fu scelto per la presenza di caverne sotto la rupe, visibili ancora oggi e che potevano costituire un rifugio sicuro in caso di aggressione

Necropoli

Visiteremo la Tomba Hescanas, l'unica con pitture interne e grazie alla nostra guida potremmo ammirarne l'interno e avere una breve introduzione al mondo etrusco.

Bolsena

La città di Bolsena è posizionata sulla sponda settentrionale del Lago di Bolsena, formatosi oltre 300.000 anni fa in seguito al collasso calderico di alcuni vulcani appartenenti alla catena dei monti Volsini. Il suo territorio è tutto compreso tra le sponde del lago, e le alture che costituivano l'orlo dell'antico cono vulcanico. Il centro storico di Bolsena possiede quattro rioni: Castello, Santa Cristina, Borgo San Rocco, San Giovanni. Castello: È il rione medievale della città,con diverse architetture tipiche di quel periodo. Questo rione prende il nome dal castello di Bolsena, noto anche con il nome di "Rocca Monaldeschi della Cervara", e attualmente ospita il museo territoriale del lago di Bolsena.

Gradoli

Gradoli, sorge su una collina tufacea nel cuore della catena dei Monti Volsini, circondata per due terzi dal torrente del Fosso Rigo. Il paese si trova a pochi chilometri dal lago di Bolsena, e al suo territorio appartengono 11 km di spiaggia sulle sue rive. Il territorio comunale consiste in ripide colline e in profonde vallate, coltivate a viti e ulivi, in prossimità del lago.

Grotte di Castro

In epoca etrusca, su una collina lungo la strada che collega il paese al lago di Bolsena sorge una città di discreta importanza identificata per lungo tempo col nome di Tiro mentre oggi viene genericamente indicata col nome di Civita di Grotte di Castro, non conoscendo il suo antico nome etrusco. La cittadina posta al confine fra i territori di Vulci e Volsinii dominava la sponda nord del lago e fu conquistata dai Romani fra il IV e il III secolo a.C. Nell'VIII secolo d.C. l'antica Civita fu distrutta dai Longobardi: la distruzione fu così feroce che una vicina località ancora oggi si chiama "valle muje" ovvero "valle degli urli" che secondo la tradizione sarebbero proprio le grida di terrore pronunciate dagli abitanti di Civita mentre venivano uccisi. I superstiti si rifugiarono in località nei dintorni ritenute più sicure fondando così gli odierni centri abitati di Gradoli, San Lorenzo e appunto Grotte. Il nome dell'abitato fu scelto per la presenza di caverne sotto la rupe, visibili ancora oggi e che potevano costituire un rifugio sicuro in caso di aggressione.

Via Francigena

La Via Francigena, Franchigena, Francisca o Romea, è parte di un fascio di vie, dette anche vie romee, che dall'Europa occidentale, in particolare dalla Francia, conducevano nel Sud Europa fino a Roma e di qui proseguivano verso la Puglia, ove vi erano i porti d'imbarco per la Terrasanta, meta dei pellegrini e dei crociati. Il pellegrinaggio a Roma, in visita alla tomba dell'apostolo Pietro, era nel Medioevo una delle tre peregrinationes maiores insieme alla Terra Santa e a Santiago di Compostela[2]. Per questo l'Italia era percorsa continuamente da pellegrini di ogni parte d'Europa. Molti si fermavano a Roma, gli altri scendevano lungo la penisola fino al porto di Brindisi e da lì si imbarcavano per la Terra Santa. I pellegrini provenienti soprattutto dalla terra dei Franchi, in età post carolingia cominciarono a valicare le Alpi ed entrare in Italia.

Via Romea

Nel Medioevo erano chiamate vie romee (o romane, o romipete) le strade che i pellegrini percorrevano verso Roma, la città che costituiva una delle principale mete, con Gerusalemme e Santiago de Compostela, della Cristianità occidentale. Per ovvi motivi, specialmente la penisola italiana era interessata da una fitta rete di tracciati viari diretti a Roma. Le strade più importanti erano denominate romee o romane: di qui la frequenza dei due nomi. Chi veniva da settentrione o da oriente, invece, percorreva altre vie romee, tra cui la Via Romea per eccellenza era quella che seguiva la costa adriatica, anche se da lontano, per evitare luoghi malsani o paludosi. Possiamo parlare, pertanto, di una Via Romea Nonantolana, una Via Romea della Sambuca, una Via Romea Germanica detta anche di Stade o Via Romea dell'Alpe di Serra, e altre ancora.

Sentiero dei Briganti

Antiche vie di comunicazione riportate alle luce

La Carrareccia

Ripercorreremo alcuni tratti della famosa ciclostorica.

Porano

Paese circondato da mura medievali, possiede un chiesa parrocchiale con alcuni affreschi di grande valore artistico, fra cui un'Annunciazione del XV secolo e un'acquasantiera di marmo degli inizi del Seicento. Nel centro storico furono edificati, agli inizi dell'età moderna, (XVI secolo) alcuni pregevoli edifici residenziali. Dal Paese si gode una vista incredibile sul Duomo di Orvieto, punto di arrivo del nostro tour.